Rosalino Cellamare nasce a Dorno, in provincia di Pavia, ma cresce a Garlasco, a pochi chilometri di distanza; il padre, pugliese, proviene da Trani e di professione commercia in olio d’oliva, mentre uno dei due fratelli, Italo, pianista (che in seguito suonerà anche in alcuni suoi dischi, ad esempio nell’album Dal nostro livello), lo avvicina alla musica. Inizia a partecipare ad alcuni concorsi, ed il primo di una certa rilevanza è, nel 1967, la quarta edizione della Fiera della Canzone Italiana di Milano (organizzata dal maestro Angelo Camis). In uno di questi concorsi (in cui canta 24 mila baci di Adriano Celentano) viene notato da un talent-scout della RCA Italiana: si reca a Roma con il padre, che firma il contratto (in quanto Rosalino è ancora minorenne) per la It di Vincenzo Micocci, distribuita dalla RCA.
Nel 1969 partecipa, senza ancora avere inciso un disco, al Cantagiovani, una manifestazione musicale itinerante organizzata dalla RCA, in cui si esibisce con altri artisti dell’etichetta come Gabriella Ferri, Ugolino, i Bertas, Christy ed altri. Il debutto discografico avviene solo con il nome di battesimo, Rosalino, a 16 anni al Festival di Sanremo nel 1970 in coppia con Nada cantando Pa’ diglielo a Ma’. L’anno successivo presenta ad Un disco per l’estate una canzone scritta da Paola Pallottino e Lucio Dalla, Il Gigante e la bambina, che riscuote un discreto successo; incide inoltre una versione italiana di Father and son di Cat Stevens in italiano (Figlio mio, padre mio). Nello stesso anno scrive La storia di Maddalena: questa canzone viene incisa da Sofia Loren ed inclusa nella colonna sonora del film La mortadella di Mario Monicelli (con la stessa Loren, Gigi Proietti, Susan Sarandon e Danny DeVito); Lucio Dalla userà poi l’introduzione strumentale della canzone in L’auto targata «TO», dall’album Il giorno aveva cinque teste. Alla fine del 1971 scrive Piazza Grande insieme a Lucio Dalla per la musica e a Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti per il testo; Dalla la presenta al Festival di Sanremo 1972, e diventa uno dei brani più celebri del cantautore bolognese. Partecipa ad Un disco per l’estate con il brano Storia di due amici su testo di Umberto Donato, paroliere calabrese di Pizzo; scrive inoltre Oggi, domani, sempre per Vanna Brosio, che diventa la sigla del programma televisivo Adesso musica. Nel febbraio 1973 pubblica il suo primo album, usando da qui in poi anche il cognome: Il bosco degli amanti prende il titolo dell’omonimo brano su testo di Umberto Donato. A novembre esce Dal nostro livello: quest’ultimo, che contiene Era la terra mia e I bimbi neri non san di liquerizia, presenta canzoni con i testi tratti dai temi di alcuni alunni di una scuola elementare di Cinisello Balsamo. Dopo il singolo pubblicato nel 1976 (Evviva il grande amore, canzone con testo di Mogol e musica di Gigi Rizzi, che rimarrà inedita su album), Ron interrompe la sua carriera di cantante per dedicarsi al cinema. Tra il 1975 ed il 1979, infatti, interpreta i film Lezioni private di Vittorio De Sisti, L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo, In nome del Papa Re di Luigi Magni e Turi e i paladini di Angelo D’Alessandro, apparendo anche in singoli episodi di un paio di serie televisive, girate per la TV inglese e francese. Nel 1978 torna ad incidere, dopo il passaggio alla Spaghetti Records: Occhi verdi mari calmi, questo il titolo del brano, partecipa all’edizione di quell’anno del Festivalbar, con risultati modesti (pur anticipando le sonorità sviluppate nei dischi seguenti). Nel 1979 Lucio Dalla e Francesco De Gregori lo chiamano per curare gli arrangiamenti del loro tour Banana Republic, che raccoglierà centinaia di migliaia di spettatori nei più grandi stadi d’Italia e dal quale verranno tratti un disco e un film. Durante questi concerti, viene data la possibilità a Ron di esibirsi come solista in I ragazzi italiani e Come va.
Nel 1980 esce l’album Una città per cantare, che contiene la canzone omonima, versione italiana del brano The Road del cantautore statunitense Danny O’ Keefe, già incisa nel 1977 dal californiano Jackson Browne, ed altri brani scritti con Dalla, tranne Nel deserto con testo di De Gregori e Mannaggia alla musica, interamente di De Gregori. È il primo album in cui l’autore compare con lo pseudonimo Ron. Sempre nel 1980 pubblica un Q-Disc dal titolo Q concert, con Goran Kuzminac e Ivan Graziani, contenente tre loro canzoni e l’inedito scritto insieme, ovvero Canzone senza inganni; al disco fa seguito una tournée dei tre artisti. Il 1981 è l’anno di Al centro della musica, che ripete il successo del disco precedente e che contiene Si andava via, con un testo scritto dal cantautore Renzo Zenobi. Ron durante i concerti “Guarda chi si vede”; alla voce ed alla chitarra Marco Bonino. Il 1982 è l’anno della vittoria al Festivalbar con Anima, contenuta nel disco Guarda chi si vede, registrato negli Stati Uniti. Sempre del 1982 è l’album Tutti cuori viaggianti, contenente Hai capito o no?, versione italiana di I Can’t Go for That (No Can Do) del duo Daryl Hall & John Oates. L’album (cui partecipano gli Stadio, Lucio Dalla e Gianni Morandi) viene registrato dal vivo in studio, di fronte ad un pubblico di soli ammiratori e giornalisti. Nel 1983 esce l’ottimo Calypso, che include Sogno e Per questa notte che cade giù e vede la partecipazione di Jimmy Villotti, Mauro Malavasi e due componenti degli Stadio ovvero Ricky Portera e Fabio Liberatori.
Il successivo singolo Joe Temerario (1984) diventa sigla di Domenica In e viene usato da Mario Monicelli all’interno della sua pellicola Speriamo che sia femmina, nella quale Ron compare anche nella parte di se stesso. Fanno seguito due raccolte di successi a breve distanza l’una dall’altra. L’album successivo, del 1985, si intitola semplicemente Ron, e contiene le intense Parliamo un po’ di te e Caterina nel quale duetta con l’esordiente Angela Baraldi. Nell’anno 1986 è la volta di È l’Italia che va (trainato dal successo del singolo omonimo) a cui seguirà, nel 1988, Il mondo avrà una grande anima, sua seconda antologia dal vivo, con l’inedito omonimo presentato a Sanremo. Nel 1989 si dedica, in qualità di produttore, ad un giovane esordiente, Biagio Antonacci, ed al suo primo album: Sono cose che capitano nel quale anche la voce di Ron è presente nel duetto contenuto nella canzone che dà il titolo all’album.
Nel 1990 scrive Attenti al lupo, inizialmente intitolata La casetta, che viene incisa da Lucio Dalla per l’album Cambio vendendo un milione di copie. Un nuovo contratto discografico firmato con la WEA e il cantautore è pronto ad affrontare gli anni novanta con un disco intitolato Apri le braccia e poi vola, lanciato dal singolo Un momento anche per te destinato ad avere un buon successo commerciale. Nel 1992 pubblica un nuovo album, Le foglie e il vento, che riscuote ancora una volta un enorme successo. Molti i brani scelti come singoli, tra i quali Non abbiam bisogno di parole (che diventa una delle sue canzoni più famose) e A un passo dai miei sogni. Due anni dopo è la volta di Angelo, con i singoli Sono uguale a te, Tutti quanti abbiamo un angelo e Il sole e la luna.
Nel 1996 al Festival di Sanremo vince con Vorrei incontrarti fra cent’anni cantata in coppia con Tosca. Per l’occasione esce una nuova raccolta con alcuni dei suoi brani rivisitati con nuovi arrangiamenti, e con Ferite e lacrime, versione italiana di un successo dei Ten Sharp del 1992 intitolato You. Ferite e lacrime sarà il singolo scelto per la stagione estiva. Nel dicembre del 1996, Ron partecipa al Concerto di Natale in Vaticano con il brano inedito Natale tutto l’anno. Nel 1997 esce l’album Stelle e nel 1998 torna a Sanremo con il brano Un porto nel vento. È del 1999 il 14º album di Ron: Adesso, scritto interamente in una baita di Livigno.
Il 27 febbraio 2000, Ron festeggia i 30 anni di carriera con l’uscita di un doppio album (contenente duetti con Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Tosca, Lucio Dalla e Jackson Browne) ed una trasmissione televisiva a lui interamente dedicata intitolata Una città per cantare. Nel 2001 incide la hit Sei volata via, uscita dalla penna di Jovanotti. Nell’album che esce a breve distanza, intitolato Cuori di vetro, sono incluse canzoni scritte in collaborazione con Francesco De Gregori, Renzo Zenobi, Renato Zero, Gianluca Grignani e Carmen Consoli. Nel 2002 intraprende una serie di concerti assieme a Pino Daniele, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia; usciranno un doppio album e un DVD a ricordo degli stessi. Esce nel febbraio del 2004 Le voci del mondo, album concetto ispirato all’omonimo romanzo di Robert Schneider con musiche di Ron e testi di Alfredo Rapetti (in arte Cheope). Nell’ottobre del 2005, esce, in allegato al Corriere della Sera, l’album Ma quando dici amore, contenente 13 duetti con 14 grandi artisti della musica italiana e internazionale (Anggun, Claudio Baglioni, Samuele Bersani, Loredana Bertè, Luca Carboni, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Elisa, Jovanotti, Mario Lavezzi, Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Raf, Tosca) ed una traccia rom con Renato Zero (vedi sotto). L’intero ricavato della vendita dell’album, viene devoluto all’AISLA, associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, il cui presidente è il suo caro amico Mario Melazzini. Per dare ancora maggiore visibilità al progetto, nel 2006 torna al Festival di Sanremo con il brano L’uomo delle stelle. Nel maggio del 2007 esce il singolo L’amore è una bombola di gas e comincia una lunga serie di concerti che lo porta da un capo all’altro della penisola. È sempre dello stesso anno, la collaborazione con Ivana Spagna e Tristan B – artista maltese – per l’album di quest’ultimo. Nell’ottobre del 2007 esce l’album Rosalino Cellamare – RON – in concerto, registrato dal vivo con l’accompagnamento dell’Orchestra Toscana Jazz. L’album, trainato dall’unico inedito Canzone dell’acqua, il cui testo è di Renzo Zenobi, è anche un DVD, dove, passeggiando per Garlasco, paese dove Ron ancora vive, viene intervistato da Natasha Stefanenko. Nel 2007 prende parte ad un tour di Lucio Dalla; al tour prendono parte anche i Kataklò in alcuni spettacoli per la regia di Pepi Morgia. È del maggio del 2008 il suo album di inediti Quando sarò capace d’amare, che prende il titolo da una canzone di Giorgio Gaber del 1994. L’album contiene 10 canzoni scritte con importanti collaboratori come Neffa, Renzo Zenobi, Kaballà e suonate con Lucio Dalla e Alex Britti. Nell’aprile 2009 ha partecipato all’incisione del brano Domani 21/04.2009 di Mauro Pagani, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. Nello stesso anno ha cantato nell’ultimo album di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Mia libertà.
Nel 2010 partecipa all’incisione dell’album È già domenica degli Statuto duettando con Oscar Giammarinaro, leader della band, nel brano Una città per cantare, canzone che lo stesso Ron ha composto ed interpretato, a cui la band torinese ha voluto rendere omaggio; mentre l’11 febbraio 2011 continua la sua collaborazione con gli Statuto partecipando alla registrazione del live Undici, durante un concerto all’Hiroshima mon amour. Nell’autunno 2011 ha partecipato come tutor al talent show Star Academy. Il 29 gennaio del 2013 pubblica Way Out un album che raccoglie 12 cover di cantautori angloamericani come John Mayer, David Gray, K’naan, Ben Howard, Damien Rice, Jamie Cullum, Amos Lee, Michael Kiwanuka, The Weepies, Alexi Murdoch, The Boy Who Trapped The Sun e Badly Drawn Boy. L’album è stato registrato a Garlasco, in presa diretta, presso la sua abitazione. Ha partecipato al Festival di Sanremo 2014 con le canzoni Sing in the Rain, con la quale si è piazzato tredicesimo e ultimo nella classifica finale, e Un abbraccio unico, eliminata alla prima serata. Per la quarta serata dedicata ai cantautori canta Cara di Lucio Dalla.
Nonostante tutto la terra gira ancora su se stessa, anche se ormai nessuno ci fà più caso. Dico “nonostante tutto”, perché la vita che ci è stata donata è diventata per molti qualcosa di dovuto, di scontato…non ringraziamo mai, perché a volte ci sembra quasi una punizione vivere, ed ecco che diventa sempre più difficile parlare di Pace. In realtà la pace come la guerra, sono lì davanti a noi, in attesa di una nostra scelta… Ho sempre pensato che l’uomo sia sempre migliore di come sembra, e se tutta la nostra parte migliore si mettesse in moto, ci troveremmo tutti più felici, in pace e pieni di speranza!! Questo Santo Natale possa far crescere in noi quell’Uomo che ha fatto della pace la sua essenza pura… perché Divina.
Ron
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